Quale ruolo svolge la musica nello sviluppo del bambino?
Sin dal quinto e sesto mese di gravidanza, con lo sviluppo dell’orecchio, il feto inizia a percepire i primi suoni che rappresentano il ponte di collegamento con la vita esterna. La voce della mamma e del papà vengono ascoltate prima della nascita, portando il neonato a provare emozioni e sensazioni di tranquillità nell’udirli.
Ma come possiamo stimolare i nostri bambini ritmicamente? I primi giochi sonori avvengono durante i primi mesi di vita, il rumore provocato dagli oggetti che cadono, i suoni prodotti dai sonagli, piuttosto che le semplici voci del mondo circostante.
Un’ attività specifica che può in miglior modo incanalare le energie sonore, è l’atelier musicale: un esercizio ludico che può essere applicato sin dal nido e il cui interesse nasce dall’unione tra la ricerca ORFF e la tecnica riabilitativa del maestro Bianchi.
L’idea di base è quella di procurare una “ dimensione musicale” nel quale il bambino prenda coscienza di sé, attraverso:
- la stimolazione dei sentimenti;
- la promozione di attività multisensoriali;
- il miglioramento dello schema-corporeo;
- lo sviluppo della coordinazione oculo manuale e della motricità fine.
Una proposta musicale, molto semplice da poter realizzare, è mostrare ad un bambino uno strumento musicale, senza indicargli il suo funzionamento; il primo approccio sarà quello di scoprire e osservare cos’è quello strano oggetto. Il bambino lo userà nei modi più improbabili, ma grazie ad esso imparerà la differenza tra il silenzio e il suono.
La musica accompagna i nostri bambini nella loro crescita e li aiuta anche a potenziare la coordinazione oculo-manuale e la manualità fine, prerequisito indispensabile per la scrittura.
Non ci rimane altro da fare che alzare il volume e stimolarci musicalmente!
Dott.ssa Chiara Codispoti
Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico