J R Soc Med. 1999 Jan;92(1):13-6. Use of complementary therapies by patients attending musculoskeletal clinics. Chandola A, Young Y, McAlister J, Axford JS.
Le terapie complementari sono caratterizzate da un approccio olistico, in contrasto con la medicina tradizionale che si suppone veda il corpo in modo meccanicistico. Il termine “complementare” potrebbe suggerire una novità, ma molte di queste terapie sono state utilizzate per secoli per trattare disturbi muscolo-scheletrici. Molti pazienti con dolori muscolo-scheletrici si rivolgono alle medicine complementari, in Australia e in Canada tra il 40% e il 60% dei pazienti che accedono alle cliniche reumatologiche ha già fatto affidamento a una di queste terapie. Moltissime sono le patologie per cui i pazienti si rivolgono alle medicine complementari. Come mai le medicine complementari sono così popolari quando la soddisfazione del paziente sicuramente non è garantita? La risposta sembrerebbe ovvia, riguarda lo scetticismo della medicina convenzionale e la mancata soddisfazione dei medici. Tuttavia ci sono anche fattori sociali, politici, religiosi e psicologici che spingono il paziente a sovrastimare il potenziale di questi rimedi e utilizzarli in modo irrazionale. La richiesta del paziente non va comunque ignorata, alcuni medici ritengono che le terapie complementari siano moderatamente efficaci. Lo scopo dello studio proposto è stato quello di valutare l’utilizzo delle terapie complementari da parte dei pazienti che frequentano le cliniche per disturbi muscolo-scheletrici in UK. Ai pazienti è stato somministrato un questionario riguardante la natura del disturbo per il quale si sono rivolti alla clinica, l’eventuale utilizzo di terapie complementari, la durata e il tipo del trattamento scelto, il livello di soddisfazione. Di 166 pazienti reclutati 113 provenivano dalle cliniche reumatologiche, il 53% da quelle ortopediche. Principalmente la diagnosi era di artrite reumatoide, le patologie erano presenti da 1 a 5 anni. Il 63% dei pazienti era soddisfatto delle terapie convenzionali, il 38% aveva considerato l’utilizzo di medicine complementari e il 28% aveva sperimentato l’agopuntura, l’omeopatia, l’osteopatia o la fitoterapia. Il 44% ha sperimentato una terapia complementare per la speranza di una cura, il 40% per consiglio di parenti o amici, il 30% per gli effetti collaterali delle medicine tradizionali e il 27% per l’insoddisfazione ricevuta dai trattamenti medici standard. Dallo studio emerge un’ampia diffusione delle medicine complementari tra i pazienti e la necessità di studi scientifici per dimostrarne l’efficacia da un lato, che siano proposte tra le terapie illustrate dai medici dall’altro.