La displasia comprende un ampio spettro di anomalie di sviluppo dell’anca, che risulta instabile nella sua articolazione arrivando, nei gradi più avanzati, a lussarsi. Molto più frequente nel sesso femminile, tale alterazione viene oggi individuata precocemente con l’ecografia. Il trattamento, che consiste nell’utilizzo di un divaricatore che porta le anche in flessione, abduzione e rotazione esterna, può essere affiancato dal trattamento osteopatico, per un più rapido e migliore adattamento delle strutture muscolari e capsulo-legamentose dell’anca. Il lavoro fasciale e di inibizione muscolare favorisce infatti un allungamento delle strutture che necessitano di essere stirate, mentre il lavoro articolare favorisce una migliore funzionalità dell’anca stessa prevenendo ulteriori disturbi. La prognosi è tanto più favorevole quanto più precoce è il trattamento, sia medico che osteopatico.