Il dolore muscolare può essere causato da un problema neurologico causato dalla patologia che colpisce il paziente, dal mal funzionamento biomeccanico, da una posizione prolungata o talvolta dalla mancanza di attività fisica. L’attività fisica e il movimento corretto sono infatti indispensabili per il mantenimento del normale trofismo osseo e muscolare e delle proprietà biomeccaniche delle strutture cartilaginee. L’immobilizzazione prolungata porta a riduzione della massa (ipotrofia) e della forza muscolare (ipostenia) per decondizionamento, a cui talvolta si associano contratture muscolari. Il trattamento osteopatico con tecniche di riequilibrio fasciale e tecniche mirate a diminuire la contrattura muscolare, come l’inibizione muscolare o un elongazione passiva del muscolo, può dare una sensazione di benessere e di maggior mobilità al paziente e alleviare anche il dolore che si crea a carico della muscolatura colpita.
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Dolore articolare
Come il dolore muscolare, il dolore articolare può essere causato da un mal funzionamento biomeccanico, da una malformazione, da un sovraccarico o da un quadro clinico infiammatorio a carico dell’articolazione in questione. Il trattamento osteopatico grazie a tecniche di drenaggio linfatico e vascolare, a tecniche basate su trazioni e a una corretta mobilizzazione passiva e attiva dell’articolazione colpita può andare ad aumentare il range di mobilità (ROM) dell’articolazione, diminuire lo stato infiammatorio e aumentare il benessere del paziente. Ad ogni trattmento si osserveranno se in distretti limitrofi alla zona colpita si evidenziano disfunzioni collegate ad essa.
Lesioni al midollo spinale
La lesione al midollo spinale, sia essa di natura traumatica (traumi della strada o sul lavoro, cadute accidentali o lesioni da sport), o secondaria a patologie di pertinenza medica (malattie ad andamento acuto quali le mieliti o cronico quali la sclerosi multipla) comporta l’instaurarsi del seguente quadro clinico:
- Paralisi di tutti (o quasi tutti) i movimenti volontari nelle parti del corpo innervate da fibre che fuoriescono dal midollo al di sotto del livello di lesione
- Compromissione della sensibilità (tattile, dolorifica, di posizione ecc.) al di sotto del livello di lesione
- Compromissione delle funzioni dei visceri quali vescica, intestino, apparato genitale
- Compromissione della funzione respiratoria in caso di lesioni a carico del midollo cervicale
Si parla di TETRAPLEGIA se la paralisi interessa i quattro arti, di PARAPLEGIA se interessa parte del tronco e gli arti inferiori. Il trattamento osteopatico non può curare la lesione in sè, ma può andare, grazie a tecniche di inibizione e allungamento muscolare, mobilizzazione articolare, drenaggio linfatico e vascolare, riequilibrio fasciale, a diminuire le retrazioni muscolari, diminuire gli stati infiammatori dovuti all’infermità e diminuire le disfunzioni in tutti quei distretti corporei colpiti da tale patologia, ricercando un equilibrio posturale tenendo presente il quadro clinico del paziente. Tutta la terapia osteopatica deve essere fatta in parallelo ad una terapia medica neurologica.
Disturbi respiratori
In diverse patologie si presentano disturbi respiratori legati a deficit neurologici di origine centrale o ad alterata funzione respiratoria di origine meccanica. Il corretto funzionamento della gabbia toracica, ovvero il corretto movimento delle coste e delle vertebre e della muscolatura respiratoria, sono fondamentali affinchè l’atto respiratorio avvenga in modo fisiologico e funzionale. Su questi aspetti l’osteopatia può agire, attraverso tecniche di mobilizzazione delle articolazioni del torace, di rilascio miofasciale e di drenaggio. Oltre a migliorare la meccanica il trattamento manipolativo permette anche di dare degli input neurologico a livello periferico (senza tuttavia poter correggere la lesione centrale). Entrambi questi aspetti possono consentire al paziente di respirare nel migliore dei modi e di ridurre le recidive di patologie.
Malocclusione
Le alterazioni a livello della bocca e del morso sono molto frequenti tra i pazienti con disabilità. In particolare nelle patologie in cui prevale un ipotono della muscolatura con alterazioni posturali, in cui la lingua si posiziona bassa o occupa uno spazio maggiore rispetto alla normalità, o in cui lo sviluppo cranico non segue le normali fasi di accrescimento. In affiancamento al trattamento ortodontico può intervenire l’osteopatia. Sui bambini ancora in fase di crescita è possibile lavorare direttamente sulle ossa craniche per favorirne un corretto accrescimento e dare degli input correttivi in fase di sviluppo. Sui ragazzi e sugli adulti l’osteopatia può invece intervenire lavorando su quelle disfunzioni che si associano alla malocclusione: ipomobilità cervicale, tensione della muscolatura masticatoria ecc. E’ così possibile ridurre fastidiosi sintomi che spesso si associano alle alterazioni masticatorie.
Reflusso gastro-esofageo
Il reflusso gastro-esofageo è un disturbo che molto frequentemente si presenta nei pazienti con disabilità per incapacità del cardias (collegamento tra esofago e stomaco) a una completa chiusura. Il sintomo può essere inoltre accentuato in quei pazienti che, impossibilitati alla posizione eretta o seduta, mantengono a lungo il decubito, venendo meno l’aiuto gravitazionale. La terapia farmacologica permette di tamponare l’acidità a livello esofageo, provocata dal reflusso. A tale terapia è possibile affiancare il trattamento osteopatico, che può aiutare le strutture circostanti a limitare il disturbo. Il lavoro di inibizione del diaframma infatti, unito al rilascio dei legamenti che collegano esofago e stomaco, può favorire l’onda peristaltica corretta e ridurre la sintomatologia dolorosa limitando l’irritazione dei tessuti circostanti. La correzione delle disfunzioni somatiche a livello cervicale, poi, può garantire il miglior funzionamento possibile del nervo vago, fondamentale per una corretta funzionalità digestiva.
Costipazione e disturbi digestivi
La difficoltà nella digestione, che può risultare lenta o al contrario accelerata, è un disturbo che frequentemente si presenta nei pazienti con paralisi cerebrale, in seguito a lesioni o a patologie. Le turbe digestive possono inoltre derivare dall’immobilità a cui sono costretti i pazienti con particolari disabilità. L’osteopatia può affiancarsi alle terapie mediche standard migliorando la parte più meccanica legata al funzionamento dell’organo. Nello specifico gli organi dell’apparato digerente sono collegati tra loro e fissati alla struttura muscolo-scheletrica del corpo attraverso legamenti e strutture fasciali. Migliorare la funzionalità di queste strutture può aiutare il sistema digestivo a lavorare nelle migliori condizioni possibili. Inoltre, pur non essendo possibile ripristinare un corretto funzionamento neurologico, qualora la patologia o il trauma l’avesse interrotto, attraverso la terapia manuale è possibile dare degli input a livello periferico che possono essere comunque d’aiuto anche a livello centrale.
Disequilibrio
Il disequilibrio consiste in un’instabilità del corpo nello spazio. L’equilibrio viene mantenuto dal corretto funzionamento di alcuni sistemi (visivo, vestibolare, sensitivo) che devono lavorare tra loro in modo coordinato. Quando agli organi dell’equilibrio giungono informazioni alterate e contrastanti si genera un senso di instabilità o vertigine vera e propria. Questa sintomatologia può presentarsi in diverse patologie o in presenza di specifiche lesioni e può essere la causa di traumi e cadute. In prevenzione a tali eventi e all’insorgenza di posture viziate che il paziente può assumere come protezione, può intervenire l’osteopatia. Il trattamento manipolativo non può eliminare la causa principale della sintomatologia e deve quindi essere sempre affiancato al trattamento medico/farmacologico. Può tuttavia ridurre le interferenze che possono arrivare dalla periferia a causa di disfunzioni muscolo-scheletriche che il paziente può presentare indipendentemente dalla patologia centrale. Le tecniche utilizzate saranno quelle di rilascio miofasciale, di allungamento muscolare o di mobilizzazione e drenaggio articolare a seconda delle disfunzioni riscontrate sul singolo paziente.
Atassia
Per atassia si intende una mancanza di coordinazione. Tale funzione è garantita dal corretto funzionamento di alcuni sistemi (cervelletto, sistema visivo, vestibolare, sensitivo) e può essere alterata in diverse patologie o in seguito a specifiche lesioni. La mancanza di coordinazione può essere causa di traumi e cadute, oltre che di insorgenza di disfunzioni articolari e contratture muscolari. Il paziente atassico spesso presenta dolori di origine muscolo-scheletrica. Il trattamento osteopatico, per quanto non possa eliminare la causa centrale dell’atassia, può efficacemente affiancarsi al trattamento medico standard. Il lavoro di correzione delle disfunzioni che si instaurano può infatti eliminare le interferenze negative che ci possono essere su una coordinazione già compromessa, riducendo al minimo i sintomi correlati.
Spasticità
La spasticità consiste in un aumento del tono muscolare, a causa di una lesione a livello cerebrale o del midollo spinale. Molteplici sono le patologie o i traumi in seguito al quale si può manifestare questo segno. Le conseguenze della spasticità sono legate per lo più alle contratture muscolari che ne derivano: il paziente spastico può presentare dolore, rigidità muscolare e articolare, asimmetrie della colonna vertebrale e degli arti, retrazioni tendinee. Al momento non esiste una terapia definitiva per questa patologia. Al trattamento farmacologico può affiancarsi quello osteopatico, ai fini di limitare il più possibile i sintomi derivanti dall’aumentato tono muscolare. Le tecniche di inibizione e allungamento muscolare, mobilizzazione e drenaggio articolare possono infatti limitare le retrazioni e il dolore, migliorando la postura e riducendo così gli atteggiamenti viziati che possono insorgere. L’assenza di dolore permetterebbe inoltre al paziente una maggiore libertà di movimento, con ulteriore effetto benefico sulla sintomatologia.