Il reflusso gastro-esofageo è un disturbo che molto frequentemente si presenta nei pazienti con disabilità per incapacità del cardias (collegamento tra esofago e stomaco) a una completa chiusura. Il sintomo può essere inoltre accentuato in quei pazienti che, impossibilitati alla posizione eretta o seduta, mantengono a lungo il decubito, venendo meno l’aiuto gravitazionale. La terapia farmacologica permette di tamponare l’acidità a livello esofageo, provocata dal reflusso. A tale terapia è possibile affiancare il trattamento osteopatico, che può aiutare le strutture circostanti a limitare il disturbo. Il lavoro di inibizione del diaframma infatti, unito al rilascio dei legamenti che collegano esofago e stomaco, può favorire l’onda peristaltica corretta e ridurre la sintomatologia dolorosa limitando l’irritazione dei tessuti circostanti. La correzione delle disfunzioni somatiche a livello cervicale, poi, può garantire il miglior funzionamento possibile del nervo vago, fondamentale per una corretta funzionalità digestiva.